La compagnia di DHAHD

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La storia vissuta


Main » 2011 » Gennaio » 16 » La fine di Ilkik
12:23
La fine di Ilkik

Uscirono dalla porta poco più avanti videro un'apertura a ovest; mentre osservavano che le pareti erano più grezze, non ben lavorate come le altre stanze, sentirono un rumore e videro dirigersi verso di loro una strana creatura lunga circa un metro e mezzo ed alta una novantina di centimetri dal  corpo deforme che terminava con una struttura ossea biforcuta. La testa del mostro era dotata inoltre di due antenne. Non avevano mai visto una cosa così orribile! Iago pronto con la sua magia gli scagliò addosso dei dardi magici ma la bestia non si fermò. Eliogaritmus che gli si trovava di fianco gli sferrò un colpo col suo mazzafrusto, la bestia allora gli saltò addosso e con le antenne strappò di mano la mazza del chierico e la ingoiò. Il corridoio era stretto e solo due avventurieri potevano fronteggiare la creatura…così al piccolo kender venne un idea e gridò ai suoi compagni: "seguitemi presto!”. Incredibilmente il gruppo lo segui senza indugio e Felicius li guidò una decina di metri più in dietro, dove il corridoio si incrociava con un altro: si disposero due per ogni lato, in modo che se la creatura avesse attaccato uno di loro , tutti e 6 avrebbero potuto attaccarla. La creatura avanzò guardinga ed attaccò Iago, ma non appena Korleis affondò la sua spada nel fianco della bestia, provocando una profonda lacerazione, essa scappò da dove era venuta. I compagni la seguirono di corsa per finirla, proseguirono per il corridoio svoltarono verso nord ed entrarono in una stanza .La videro in un angolo intenta sembrava a rosicchiare qualcosa…sembrava una mazza…. Iago si preparò a lanciare un altra freccia magica ma esitò come se gli facesse pena ucciderla. "Allora Iago uccidila!!” gridarono gli altri allibiti di fronte all’inattività del giovane mago. Al rumore delle parole la bestia scappò e si infilò in un piccolo cunicolo nella parete. Eliogaritmus si avvicinò e vide che quello che la bestia stava rosicchiando era la sua mazza, ora però era tutta rovinata e ricoperta di una strana patina che sembrava ruggine , ormai l'arma era perduta! Iago imparò molti nuovi vocaboli quel giorno, poiché i compagni l’apostrofarono con ogni insulto conosciuto tra le genti umane, elfiche e Kender.

Visto che quello era un vicolo cieco, tornarono in dietro e imboccarono un altro corridoio rimasto inesplorato. Su un lato di questo vi era una stanza con la porta semichiusa: sbirciando Felicius riferì agli altri che vi era solo un goblin seduto su un tavolo che giocherellava con la sua arma: un po’ stanchi delle tattiche deciserò di entrare e scagliare tutte le loro armi sulla creatura. Dopo  pochi attimi la creatura giaceva su vari punti del pavimento della stanza. Esaminando le pareti della stanza Korleis sentì che c'era un punto della parete che suonava come da vuoto: era sicuramente una stanza segreta, e di li a poco scoprirono che bastava abbassare la torcia appesa al muro per aprire il passaggio.

Si infilarono nel passaggio.  "Credo che i  goblin non abbiano mai visto  questa stanza segreta, perchè sembrava ancora tutto intatto, di certo avrebbero creato disordine se l'avessero scoperta ” osservò Eliogaritmus. Nella stanza videro parecchi barili tutti ordinatamente impilati, trovarono un piccolo forziere in legno e ferro ed in un angolo, incastonata nel muro, una lapide con scritto " Qui giace Cumilin, grande costruttore”.

Felicius iniziò a lavorare sulla serratura e dopo un paio di minuti si sentì un clic molto gradevole ed il forziere si aprì. All'interno trovarono una cassettina di legno con dentro una statuina in ferro raffigurante un minatore, dei dadi d’avorio ben lavorati  e un piccolo quaderno; leggendolo capirono che si trattava del diario di Cumilin, lo gnomo che costruì queste miniere per sperimentare l'utilizzo della polvere nera. L'ultima parte era scritta dai minatori e parla della morte di Cumilin avvenuta a causa di un incidente con la polvere pirica. Trovarono inoltre un sacchetto con dentro una gemma d' ambra ben lavorata avvolta in una pergamena sulla quale era scritto:” intagliata da Cumilin”.

"Oh ma quante belle cosine che abbiamo trovato in questa stanzetta!!”disse Felicius "Cosa dite ci prendiamo anche un po' di quella polvere nera ? Potrebbe tornarci utile!”. Riempirono una bisaccia con quella polvere.

Una volta usciti dalla stanza proseguirono verso nord per il corridoio ed arrivarono ad una porta chiusa.

"Ci sono dei goblin all'interno " avvisò Korleis "li sento, che si fa ? Sono almeno tre”.

"Beh cogliamoli di sorpresa, spalanchiamo la porta di colpo ed entriamo!, Besk pensaci tu alla porta!”.

Il mezzorco con una spallata buttò giù la porta ed entrò seguito dai suoi compagni. La loro attenzione inizialmente andò su un goblin seduto su un trono di legno e ferro sulla cui sommità era stata incastonata una gemma color rosso fuoco. Appena entrati il goblin si alzò : "Stupidi! Non sapete chi è Ilkik? Io sono Ilkik e adesso vi uccideremo !” Allargata la visuale i compagni videro altri quattro goblin che iniziavano a venire loro incontro, ma notarono un altra cosa e soprattutto la notò Besk. Proprio a fianco del trono c'era una piccola gabbia con dentro un strana bestiola..agli occhi del gruppo appariva come tale, ma a besk appariva come un neonato mezzorco: si era proprio Kurg suo figlio!

Besk non ci vide più e cominciò a caricare, due goblin andarono sul mezzorco furono travolti, ma questi erano i migliori guerrieri di Ilkik e  quindi riuscirono a resistere alla carica e a contrattaccare. Un altro si mise davanti a Korleis e gli sferrò un colpo ma lo mancò, l'altro con la sua spada ferì Felicius ma fu subito colpito da una freccia lucente di Iago. Nella confusione della battaglia i compagni persero di vista Ilkik, che ogni tanto però spuntava fuori all'improvviso nella mischia sferrando qualche veloce colpo  per poi sparire di colpo. La stanza ogni tanto veniva illuminata da dei bagliori azzurri che con precisione andavano a colpire i goblin, l'energia usata  per questo tipo di magia era  molta però e Iago iniziava a sentirsi molto stanco; anche Elder però non riusciva a combinare gran che ormai con i suoi attacchi mentali. Ma ormai per i goblin era finita ed uno alla volta cominciarono a cadere al suolo. Ormai rimaneva solo Ilkik; e soprattutto Besk era sempre più arrabbiato e desideroso di riabbracciare suo figlio, era l'unico che non si sentiva stanco anzi, a questo punto era ancora più carico e pieno di adrenalina. Caricò verso Ilkik. L'impatto fu devastante, il goblin comunque era agile e riuscì a colpire qualche volta il mezzorco ma non c'era nulla da fare contro la furia di Besk e di li a poco anche per Ilkik scesero le tenebre!

Per un attimo nella stanza regnò il silenzio ma fu subito rotto dal pianto di un neonato, Besk corse da suo figlio e lo abbracciò.

Ce l'avevano fatta!, avevano aiutato Besk a ritrovare suo figlio ed avevano salvato anche il paese di Corm Orp dai continui attacchi dei goblin. Per un attimo la stanchezza sparì e si sentirono improvvisamente importanti ed orgogliosi di quello che avevano fatto.

Tornarono vittoriosi a Corm Orp e furono osannati dalla folla; Dundast, il sindaco, organizzò per la sera una grande festa di ringraziamento ed i compagni furono ben felici di abbandonarsi a danze birra  e racconti di combattimenti che diventavano sempre più ricchi di particolari per ogni bicchiere in più bevuto.

Besk ringrazio il gruppo a modo uso, donandogli l’arma più bella che avesse mai forgiato: una perfetta spada lunga, ben bilanciata , un capolavoro! Gli occhi di Korleis si illuminarono, poiché era l’unico ad usare quel tipo di arma. Il sindaco diede la ricompensa prevista al gruppo e così gli avventurieri ebbero ancora più motivi per festeggiare. A notte fonda finì quella lunga giornata di paura, coraggio, sorpresa, gioia e soddisfazione. A notte fonda finì la loro prima avventura.

La mattina seguente gli avventurieri partirono finalmente per Dantredun. Il viaggio a piedi sarebbe durato circa sei ore. Durante la camminata ognuno raccontò a grandi linee il motivo per cui era diretto a Dantredun, chi doveva cercare una persona in particolare, chi come Eliogaritmus doveva incontrarsi con i suoi fratelli o chi vedeva in quella grande città l'occasione per iniziare a vivere nuove entusiasmanti avventure. "Io sono cresciuto a Dantredun, è li che ho deciso di servire Pelor” disse Eliogaritmus "se avete bisogno di indicazioni posso aiutarvi io”.

Appena arrivati alle porte della città il chierico notò qualcosa di strano, c'erano più guardie rispetto a come si ricordava che sorvegliavano le porte d'ingresso, loro però entrarono senza problemi, dei normali controlli.

Seguirono subito Eliogaritmus che li portò al tempio dove aveva studiato per diventare sacerdote di Pelor, li i suoi amici chierici curarono Iago che aveva ancora qualche ferita ed il piccolo Felicius scoprì un grande giovamento dovuto ad un po' di tempo passato in preghiera.

Ormai era tardo pomeriggio decisero di trovare una locanda per mangiare qualcosa e poi riposarsi dopo la giornata di cammino. Eliogaritmus portò i suoi amici alla locanda del Boccale Bucato un posto, a sua memoria, abbastanza gradevole.

I compagni si accordarono con l'oste per una camera e poi ordinarono da mangiare.

"Oh finalmente delle facce nuove! Siete appena arrivati in città? Fatto buon viaggio?”.

"Si abbastanza, a piedi purtroppo!” disse Felicius” ma per fortuna non avevamo molta strada veniamo da Corm Orp. Ed ora finalmente eccoci qua in questa bella e grande città!”.

"Ti vedo entusiasta giovane Kender!”

"Oh puoi dirlo forte! Finalmente si aprono molte strade davanti ai miei occhi , molte possibilità, occasioni, avventure!!”

"Avventure, possibilità? Forse non hai ancora un'idea ben chiara di quello che farai!? O farete, ma siete avventurieri?”

"Certo!” Felicius si sentì quasi offeso.

"Oh si..lo si vede dal vostro...equipaggiamento. E a dire il vero conosco qualcuno che forse ha proprio bisogno di voi!” e detto questo si avvicinò ai compagni e gli indicò il nano che stava mangiando seduto al bancone.”Bene vado a prendervi da mangiare”.

"Chissà di quale aiuto avrà mai bisogno?! Comunque è meglio farsi certe domande con la pancia piena!” Tagliò corto Felicius.

Consumata la buona cena i compagni si consultarono e decisero poi di andare dal nano.

"Dobbiamo proprio?” chiese Korleis "Guardatelo! Rozzo, goffo, senza un minimo di eleganza nei movimenti, sarà ubriaco visti i cinque boccali di birra vuoti davanti a lui e.... o per tutti gli Dei! Si sta pulendo la bocca con la barba! Siete proprio sicuri?”.

Ormai però gli altri si erano già alzati e si stavano dirigendo verso il nano quindi Korleis sbuffando li seguì.

"Buonasera!” disse timidamente Eliogaritmus.

"Buonasera!” rispose il nano alzando lo sguardo con aria interrogativa e facendo volar fuori dalla bocca pezzi di cibo.

"L'oste ci ha detto che potrebbe aver bisogno di noi”

"Dipende da chi siete voi?”

"Siamo avventurieri !” rispose rapido Felicius

Il nano li squadrò bene tutti quanti

"E ve la cavate bene anche a difendervi?”

"Certo guarda qua!” il kender tirò fuori il suo coltello e fece qualche giochino "Che ne dici e tu come te la cavi?”

Il nano col suo grugno gli indicò l'ascia nanica al suo fianco e zittì il Kender.

"Si potrei aver bisogno di voi! La mia famiglia a Crossdel possiede una miniera d'argento dovrò portare qui a Dantredun un carico nei prossimi giorni ma ho bisogno di qualcuno che faccia da scorta perché sono solo io con i miei due fratelli e visto quello che si sente in giro ultimamente che le strade non sono molto sicure non vorrei rischiare di perdere il carico.

"Ho sentito racconti di mercanti che appena fuori dalla città sono stati attaccati da giganti! È per questo che ci sono più guardie in giro.”

I compagni accettarono tranne Elder che era più interessato a proseguire le ricerche per il suo psicocristallo e quindi salutò i compagni ed intraprese la sua ricerca.

"Dobbiamo partire il prima possibile domani o al massimo dopodomani posso darvi un giorno non di più! Ci vorranno due giorni per andare e due per tornare qui a Dantredun ”

"...e per quanto riguarda il nostro compenso ?”

"Beh posso offrirvi 120 monete a testa "

"Oh 120 a testa al giorni mi sembra una buona offerta!” disse sorridendo Felicius.

"Non ci siamo capiti piccolo Kender 120 di tutti i giorni!”

"Eh eh va bene dai abbiamo alcune cose da fare domani quindi possiamo partire dopodomani mattino”. Una volta presi gli accordi col nano Bal-Thork andarono a sistemarsi nella camera.

Category: La storia | Views: 564 | Added by: cavalotta
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