La compagnia di DHAHD

Sabato, 21.12.2024, 17:48
Benvenuto Ospite
Main

Registration

Login

RSS

La storia vissuta


Main » 2010 » Novembre » 26 » Quatti quatti...
18:13
Quatti quatti...
Con un ultimo sforzo Besk tirò fuori da quella maledetta trappola anche Jago, si stesero a terra e respirarono forte, Korleis grazie all'aiuto di Eliogaritmus si stava riprendendo ma questa volta se l'era vista davvero brutta! Non era ancora arrivato il momento di incontrare dal vivo Pelor.
"Non possiamo indugiare più di tanto qui nel corridoio” disse Felicius "o torniamo indietro nella stanza o proseguiamo. Come stai Korleis?”
"Adesso decisamente meglio grazie ad Eliogaritmus, sono in grado di camminare e possiamo proseguire”.
I compagni proseguirono lungo il corridoio facendo più attenzione questa volta a dove mettevano i piedi; il corridoio svoltava verso nord e dopo pochi metri terminava contro una porta chiusa.
Cercando di fare il minor rumore possibile Korleis aprì appena la porta e sbirciò. Dopo pochi secondi la richiuse e indietreggiò verso gli altri.
"La stanza è buia e non molto grande; sul lato sinistro c'è un' apertura: da li arriva una fioca luce che illumina leggermente  una gabbia, una piccola cella che c'è subito prima dell'apertura… sembra che dentro ci sia qualcuno, mi è sembrato di vedere una figura rannicchiata ma non vi so dire di più… c'è troppo buio, devo entrare per vedere meglio!”.
"Una cella con qualcuno dentro?!” ripeté  subito Besk  "Kurg figlio mio vengo subito a prenderti!”
"Aspetta Besk calmati! Non ho detto che si tratta di tuo figlio!”.
Besk ormai non ci sentiva più: stava perdendo il controllo, incominciava ad agitarsi e quel che è peggio è che stava incominciando a fare anche parecchio rumore.
Elder capì che ormai qualsiasi cosa gli avessero detto non sarebbe servito a nulla perché ormai non ascoltava più nessuno, aveva solo in testa l'immagine di suo figlio rinchiuso in quella cella e lui doveva entrare e liberarlo;  allora  Elder  si avvicinò  gli si mise davanti e lo fissò negli occhi con il suo sguardo penetrante e lo richiamò alla realtà "Fermati Besk! Calmati e non fare rumore! Non siamo sicuri che li dentro ci sia tuo figlio, ma siamo sicuri che qui vicino è pieno di goblin ed è per questo che dobbiamo fare meno rumore possibile e non compiere azioni avventate che potrebbero mettere in pericolo la nostra vita o quella di colui che è rinchiuso in quella cella, dobbiamo valutare bene le nostre azioni, adesso con calma  Korleis entrerà nella stanza e controllerà meglio chi c'è nella cella e se ci sono goblin nei dintorni”.
Besk rimase subito in silenzio ammaliato dalle parole di Elder, sembrava capire, si calmò e fece cenno di consenso con la testa;  poi si girò verso Korleis e lo osservò mentre di soppiatto si introduceva nella stanza.
Korleis fece un cenno con la testa verso Besk come per dirgli "bene bravo ed ora che siamo tutti più calmi possiamo agire!”, poi si girò e senza fare rumore aprì la porta e si infilò nella stanza.
L'elfo camminò in silenzio verso l'apertura che dava sull'altra stanza, si affacciò leggermente , vide un piccolo fuoco con attorno 3 goblin che dormivano, tirò un sospiro di sollievo e si diresse verso la cella. Man mano che si avvicinava la figura all'interno diventava sempre più leggibile, si trattava di una figura umana rannicchiata a terra . Korleis ebbe un piccolo sussulto quando avvicinatosi alla cella la figura fece uno scatto in piedi verso di lui. "Aiutami ti prego tirami fuori subito!”. Si trattava di un uomo di mezza , Korleis gli fece cenno di stare zitto perchè li vicino c'erano dei goblin, rassicurò l'uomo e poi tornò dai suoi compagni.
"Nella cella c'è un uomo mentre nella stanza accanto ci sono 3 goblin che dormono .”
"Possiamo sgozzarli nel sonno” suggerì Felicius.
"Si buona idea " rispose Korleis " tu, io e ...”
"Io, posso venire io!” intervenne Elder
"va bene, nel frattempo gli altri saranno pronti ad intervenire se va qualcosa storto”.
I tre silenziosamente entrarono nella stanza e si diressero verso i goblin, Elder fece un po' di rumore ma fortunatamente non si svegliarono, ognuno si scelse il suo obiettivo e si  posizionò col coltello pronto e dopo uno sguardo di conferma fecero scorrere la lama lungo il collo delle bestie. Si sentì lo schizzare veloce del sangue ed il grugnito soffocato dei goblin che dopo una frazione di secondo di lucidità sbarrarono i loro occhi e si abbandonarono alla morte. I tre si guardarono con un nuovo:  certo erano mostri orrendi ed andava fatto, ma mai nessuno di loro aveva ucciso così a sangue freddo, Korleis e Felicius erano visibilmente scossi in volto, solo Elder non lasciava trasparire nessuna emozione ma sicuramente qualcosa di forte stava succedendo nella sua psiche.
Perquisirono i corpi , trovarono qualche monete poi Korleis e Felicius andarono a chiamare gli altri  mentre Elder si fermò ad esaminare la stanza, si trattava di una specie di magazzino con alcune casse , ne aprì qualcuna .
Intanto tutti erano nell'altra stanza e Felicius con i suoi arnesi riuscì ad aprire la cella dove dentro si trovava imprigionato Muner, un mercante catturato parecchi giorni prima: era abbastanza debole ed affaticato, Eliogaritmus riuscì a dargli un po' di sollievo fisico e Muner stupito e felice si tranquillizzo e raccontò la sua storia.
"Sei triste perchè nella cella non c'era tuo figlio!” disse Elder a  Besk appena arrivato nella stanza, "ma non ti preoccupare lo troveremo, chissà magari quanti prigionieri ci sono ancora in queste grotte” Elder spostò lo sguardo verso gli altri senza dare la possibilità al mezz'orco di rispondere. <<......chissà per quanto riuscirò a farlo convinto...magari invece sarò anche fortunato...>> "Hei guardate cosa ho trovato nell'altra stanza” disse Elder facendo vedere agli altri un piccolo bauletto chiuso. "E' il mio bauletto delle monete!” disse Muner  "ma tenetele pure voi come segno di riconoscenza per avermi liberato!”. Il Kender però, quasi ancora prima che Muner parlasse, aveva già aperto il bauletto e messo al sicuro il contenuto nello zaino.
"Ehm bene! non so voi ma io ho decisamente fame” disse il piccoletto.
"Possiamo chiuderci dentro in questa stanza mangiare e riposare qualche ora, credo che ne abbiamo tutti bisogno!”.
Si chiusero nella stanza, mangiarono e riposarono per qualche ora.
Proseguirono per i corridoi della grotta fin che si trovarono davanti ad una porta socchiusa. Si poteva sentire chiaramente parlare all'interno ma con una strana cadenza: Eliogaritmus disse che qualcuno all'interno stava pronunciando parole di un incantesimo. Sbirciarono dalla porta e videro che all'interno c'erano tre goblin, quello che parlava vestito diversamente dagli altri con una tunica, si trattava di uno stregone goblin e gli altri due di fronte a lui che sembravano ricevere l'effetto di questo incantesimo.
La porta si aprì di colpo, una freccia azzurra attraversò la stanza ed andò a colpire lo stregone facendolo accasciare a terra. Si vide volare anche un'ascia ,quella di Besk , che andò a conficcarsi  nel petto di uno dei goblin. Uno alla volta entrarono nella stanza, Felicius si diresse veloce verso l'altro goblin che si trovava dietro ad una specie di altare. Il Kender col pugnale in mano prese la rincorsa saltò sull'altare e cercò di colpire il goblin mancandolo però;il mostro allora girò dietro l'altare e si diresse verso l'uscita cercando di passare inosservato dietro a Korleis e Besk .La puzza dei goblin è fastidiosa però sopratutto per un mezz'orco ed un elfo: i due si girarono e con furia abbatterono il mostro.
Nel frattempo però Elder dall'angolo della stanza cercò di attaccare lo stregone con i suoi poteri psionici , senza successo però: in quel momento lo stregone sbattè con forza il bastone a terra e si rialzò rinvigorito. Poi si girò verso i compagni e sprigionò verso di loro un cono un cono di gelo colpendoli e ferendoli. La risposta però fu micidiale e letale per il goblin, ora era solo ed i compagni erano molto arrabbiati .Gli attacchi furono devastanti, e per ultima una freccia luminosa abbattè il mostro.   
La stanza era piena di ampolle e i compagni ne individuarono solo un paio di interessanti grazie ad un incantesimo di Eliogaritmus, che permetteva al chierico di individuare gli oggetti magici presenti.
Raccolto il magico bottino, si prepararono a lasciare la stanza.
Category: La storia | Views: 460 | Added by: cavalotta
Total comments: 0
Name *:
Email *:
Code *:
Login
Bacheca
Cerca