Corsero verso l'ultimo
goblin ucciso, o almeno chi riusciva a farlo. Elder era ancora steso
a terra,si stava riprendendo rapidamente però grazie all'aiuto di
Pelor richiesto dalle preghiere di Eliogaritmus e dopo qualche minuto
si alzò per raggiungere gli altri. Korleis arrivò anche lui di
corsa ma appena fermatosi stramazzò al suolo. Il chierico lo
raggiunse subito, notò che l'elfo era coperto di piccole ferite ma
il suo sguardo si soffermò su un profondo taglio che aveva vicino
alla spalla. Eliogaritmus si mise a pregare Pelor ancora una volta
perchè aiutasse il giovane elfo.
Di li a poco si
ritrovarono tutti quanti e anche Korleis sembrava riprendersi.
" Che spavento! Forse è
il caso che torniamo indietro” disse timidamente il minatore.
"Tornare indietro? Non
starai mica scherzando?” ribattè Elder ”dobbiamo trovare la
grotta è per questo che ci hai accompagnati! Se troveremo altri
goblin faranno la stessa fine dei loro amici.”
"Beh ...però siamo a
metà strada ancora chissà quanti ne potremo trovare e poi insomma
non mi sembrate in condizione di poter affrontare ancora un
combattimento” il minatore timidamente espose i suoi dubbi al
gruppo .
"Io mi sento abbastanza
indebolito” intervenne Iago "usare questo tipo di magia stanca
molto; anche Korleis francamente credo non sia in grado di affrontare
un altro combattimento ha bisogno di riposo ed anche tu Elder, hai
subìto un duro colpo”.
"Si forse è proprio il
caso che torniamo indietro, per oggi è stato anche troppo!”
ribattè Felicius stranamente serio e con un triste tono di voce,
aveva preso proprio un gran spavento da quel combattimento, sembrava
un altra persona non il solito Kender vivace ed euforico.
Anche gli altri uno alla
volta si dissero favorevoli a tornare indietro, l'unico contrario era
Elder. Si, aveva subito un duro colpo ma a quello non ci dava bado ,
continuava a ripensare a cosa era riuscito a fare, abbattere un
goblin con un solo pensiero, un colpo mentale così devastante per il
mostro e allo stesso tempo gratificante per se stesso, che non
vedeva l'ora di rifarlo; ma il rifiuto degli altri di continuare lo
fece riflettere e ritornare alla realtà, incominciava a sentire il
dolore della lancia che l'aveva colpito e a vedere gli effetti dei
colpi subiti dagli altri sia fisicamente che psicologicamente.
"Caspita, se questo è l'inizio
non oso immaginare il resto" pensò Elder tra sè e sè. Dopo
una lunga discussione il gruppo decise che non valeva la pena
affrontare in quel momento, feriti e senza le armi adeguate, i
pericoli di una tana di goblin e che sarebbe stato meglio riposarsi e
riprovare il giorno successivo. Dopotutto per alcuni era il primo e
vero combattimento che affrontavano. Inoltre si resero conto che il
minatore non poteva dare un vero supporto al gruppo….anzi era stato
proprio lui ad attirare i goblin gridando alla loro vista… un
rischio che non potevano permettersi se volevano entrare nella loro
tana. Deciserò così di trovare qualcun'altro. Ed Elder aveva già
un'idea.
Portartono i corpi dei goblin al
villaggio per bruciarli e non lasciare alcuna traccia dello scontro
avvenuto nella foresta.
Appena arrivati al villaggio si
diressero tutti ad uno dei focolari pubblici, mentre Elder andò
verso la capanna di Besk per parlargli.
"Ciao Besk", disse entrando
Elder.
"Cosa fare tu qui" rispose
Besk spaesato. "Dovete cercare mio figlio!"
"Si, si tranquillo. Abbiamo ucciso
dei goblin nei boschi e siamo tornati al villaggio per riposarci e
bruciare i loro cadaveri".
"Inoltre" continuò "volevo
informarti di una cosa. Siamo oramai sicuri che tuo figlio è stato
rapito dai Goblin". Elder cercò di mantenere la calma e
controllare con la mente tutte le reazioni involontarie che sentiva
scatenarsi nel suo corpo. <<Calmati...>> pensava mentre
parlava <<...calmati e guardalo negli occhi. Non fargli capire
che hai paura. Mantieni le spalle e la testa alta. Gesticola per dare
sicurezza alle tue affermazioni>>. Elder sapeva che mentire era
un'arte mentale e quindi lui doveva riuscirci.
Si prese qualche secondo e poi
ricominciò a parlare.
"E' stato sicuramente rapito dai
goblin. Non sappiamo se è ancora vivo, ma di sicuro ogni giorno che
passa le probabilità di ritrovarlo sono sempre minori".
Notò subito come la rabbia salì
presto in Besk. Il suo respiro si faceva affannoso e i suoi denti
iniziavano a stringersi.
<<Bene. Ora devi cercare di
portarlo sulla tua strada. Devi convogliare la sua rabbia per fargli
fare quello che vuoi.>>
Besk inizio a dire qualcosa, ma Elder
lo anticipò: "Esiste solo un modo per salvarlo. Entrare nella
loro tana e trovarlo. Ma abbiamo bisogno di te, della tua forza. So
che ci hai detto che non combatti, ma qui è in gioco la vita di tuo
figlio. Ti prego di ripensarci".
Besk cambiò subito espressione. La sua
faccia si fece triste e la calma piano piano affievoli.
"Io non posso...ho fatto la
promessa..."
Le sue parole uscivano piano piano.
"L’ho promesso a Kurg..."
"Lo so Besk", disse Elder,
"ma una promessa non può avere più valore della vita di tuo
figlio. Se verrai con noi ti prometto che salveremo tuo figlio".
<<Ecco,>>, pensò tra se e
se <<ora mi sono proprio fregato. Speriamo di trovarlo
altrimenti la mia vita è finita.>>
Dopo qualche istante Besk grugni in
segno di assenso, anche se dai sui occhi trapelava un qualche dolore
che forse nessuno tranne lui poteva capire.
L'appuntamento fu fissato per il giorno
dopo. Besk si sarebbe fatto trovare pronto, vestito e armato di
quegli oggetti che aveva promesso di non indossare mai più.
Gli altri, dopo aver
bruciato i corpi, erano andati da Dundast a riferire dei goblin ma
non avevano riscontrato gran interesse… che strano gnomo quel
sindaco.
Tornando videro Elder che
veniva loro incontro.
"C'è una buona
notizia! Domani Besk verrà con noi; saremo sicuramente più
fortunati di oggi con un combattente come lui!”
"Ma ...bene! Come hai
fatto a convincerlo ?” domando Jago meravigliato.
"Gli ho semplicemente
detto che là dentro c'è suo figlio!”
"Ma questo tu non lo
sai!”intervenne Eliogaritmus "gli hai mentito e se non fosse vero
?”
"Beh
a questo punto speriamo che lo sia! E poi da che pulpito viene la
predica, prete? Abbiamo visto tutti come hai approfittato
spudoratamente di quel minatore… anche se devo ammettere che è
strato utile… ma un po’ di tatto in più magari… Comunque, è'
meglio se andiamo a riposarci adesso dobbiamo recuperare le forze per
domani”.
Il
mattino seguente i compagni andarono da Besk all’alba, some
stabilito: lui era già li in strada che li aspettava, con un enorme
spada a due mani che non sfigurava tra le sue mani, e indossando una
cotta di maglia che lo rendeva veramente imponente: tutti pensarono
che doveva essere stato davvero un gran guerriero in tempi passati.
Camminando verso di lui Elder percepiva i suoi pensieri e
sentimenti, si sentì quindi in obbligo di scambiare due parole con
lui per convincerlo che quello che stava facendo fosse giusto, e così
i 6 si inoltrarono nel bosco. Camminarono per circa mezzora quando
arrivarono al punto della battaglia del giorno precedente, poi
proseguirono per la stessa direzione come aveva detto il minatore e
dopo circa venti minuti Felicius che era un po' più avanti rispetto
agli altri fermò il gruppo.
"Ci
siamo, c'è una piccola radura e più avanti c'è l'ingresso di una
grotta, sembra proprio quella descritta dal minatore.”
Si
misero tutti al limite del bosco ed osservarono la grotta . L'entrata
sembrava, per come disposte le rocce, creata da un'esplosione
avvenuta all'interno, e in quel momento gli tornarono alla mente i
racconti del minatore il quale diceva che molti anni fa c'era uno
gnomo che appunto faceva strani esperimenti con una polvere nera
esplosiva.
Dopo
aver osservato per alcuni minuti l’area circostante, il gruppo
decise di mandare Korleis in avanscoperta all'interno della grotta e
dopo qualche minuto qusti tornò riferendo agli altri che appena
entrato si era trovato in un corridoio lungo circa otto metri e non
aveva incontrato nessun goblin: i compagni si decisero quindi ad
entrare.
Appena
entrati notarono che la visibilità era abbastanza scarsa quasi nulla
già dopo qualche metro , decisero di accendere una torcia. Davanti a
loro si trovarono un corridoio come aveva detto Korleis, era tutto
scavato nella roccia in maniera abbastanza grossolana e di fronte vi
era un'apertura che portava ad un'altra stanza. Il gruppo proseguì
con Korleis a capo della fila: la sua vista da elfo era la più
efficace con quella luce. Appena superata l'apertura la stanza si
sviluppava sulla destra Korleis sbirciò dietro l'angolo e di colpo
fece cenno agli altri di bloccarsi e far silenzio. Tornarono un po'
indietro, "Ci sono tre goblin” disse l’elfo "sono infondo
alla stanza e girati di spalle per fortuna, credo stiano mangiando …
sono attorno ad un fuoco”.
Il
gruppo decise di agire in maniera furtiva: Korleis e Felicius
avrebbero dovuto arrivare di soppiatto alle spalle di due dei tre
goblin presenti ed attendere che Elder usasse il suo potere per
mettere fuori combattimento il terzo, dando così il via anche agli
altri due per elimanere le due sentinelle. Sembrava un buon
piano…fino a quando Felicius non sperimentò personalmente che un
armatura di cuoio può essere più resistente del previsto: il suo
pugnale non riuscì a penetrare l’armatura del goblin, che subitosi
alzò in piedi ed incalzò il kender. Come se ciò non bastasse anche
Elder fallì il suo attacco mentale: per fortuna dalle retrovie del
gruppo, un ascia roteò fino al petto di uno dei goblin, scagliandolo
per terra morente. Visto che Korleis era riuscito ad abbattere il suo
nemico, ora ne rimaneva solo uno. La situazione era precaria,
dovevano agire in fretta perché non potevano correre il rischio di
essere scoperti. Ancora una volta fu Jago a risolvere la situazione,
facendo scaturire quella magica freccia dalle sue dita…e tutti
tirarono un sospiro di solievo quando anche l’ultima creatura si
accasciò al suolo.